PENTECOSTE
23- 05 – 10
(Atti cap. 2) [1]Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. [2]Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. [3]Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; [4]ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.
[5]Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. [6]Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. [7]Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? [8]E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? [9]Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, [10]della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, [11]Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio». (Romani cap. 8) [8]Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio.
[9]Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. [10]E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustificazione. [11]E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. [12]Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo la carne; [13]poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete. [14]Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. [15]E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». [16]Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. [17]E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.(Giovanni cap. 14) [15]Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. [16]Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre. «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. [24]Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. [25]Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. [26]Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Shavuot è la festa biblica della mietitura in cui si celebra il Dono della Torah sul monte Sinai, l'evento più significativo della storia ebraica. Nel 2010 Shavuot inizia al tramonto del 18 maggio e si conclude al tramonto del 20 (in diaspora).[ Da un sito web dei giudei-messianisti]
La festa di Pentecoste è una delle tre feste dell’A.T. nelle quali il Signore aveva comandato che si facesse il pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme. Questa festa che gli ebrei chiamano Shavu’oth ( settimane) ebbe agli inizi come motivo la mietitura dell’orzo e la chiamarono la festa della mietitura, ma in seguito la associarono alla consegna della Legge sul Sinai perché come la festa delle settimane cadeva cinquanta giorni dopo la festa di Pasqua, così la Legge fu consegnata loro dopo sette settimane (cinquanta giorni) dall’uscita dall’Egitto. Gli ebrei di lingua greca cominciarono a chiamare questa festa Pentecoste ed è con questo nome che è entrata nella tradizione e il culto cristiano.
Per noi cristiani la Pentecoste rappresenta la logica ed aspettata conclusione del messaggio della Risurrezione. Il tempo più adatto per la venuta dello Spirito Santo era quello che seguiva l’Ascensione di Gesù al cielo: [7]Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. (Giovanni cap. 16). Con il vento ( in greco pneuma significa sia vento sia Spirito) forte ed irresistibile che si abbatte sulla casa dove sono riuniti gli Apostoli si manifesta lo Spirito Santo forte ed irresistibile, capace di superare ogni ostacolo e barriera. Non si vede, non si sente, non odora, eppure alla sua forza nessuno si può opporre. Può essere il vento violento come quello che si abbatté nella casa dove erano riuniti gli Apostoli, ma può essere anche “ un vento leggero. [13]Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna.”(1Re cap. 19)
[4]ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. (Atti cap. 2) Avviene l’esatto contrario di quello che avvenne ai costruttori della torre di Babele: Cercarono di costruirsi una torre per dare la scalata al cielo e finirono per non capirsi più fra loro, mentre gli Apostoli sotto l’azione dello Spirito Santo parlano lingue diverse e ciò dà loro l’opportunità di farsi capire. Con l’aiuto dello Spirito Santo il messaggio di Gesù è arrivato fino agli estremi confini della terra in ottemperanza al comando del Signore Gesù: (Marco cap. 16) [15]Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.
Lo Spirito Santo non si lascia ridurre ad una definizione o ad una descrizione; se ne possono constatare solo gli effetti. I Padri della Chiesa per primi, ed in seguito teologi ed esegeti, hanno scritto trattati e pronunciato memorabili omelie sullo lo Spirito Santo, ma limitandosi sempre ad una descrizione del tutto insufficiente. - (E come potrebbero altrimenti?!) - E’ come il vento impalpabile, lo senti passare, ne subisci gli effetti, ma non puoi né arrestarlo, né contenerlo; passa e va e non sai dove. E’ stato paragonato, oltre che al vento, al fuoco, all’acqua, alla luce ma ogni paragone, ogni tentativo di definizione risulta riduttiva, incompleta e parziale. Pur essendo unico ed indivisibile lo Spirito Santo produce effetti molteplici, suscita carismi differenti l’uno dall’altro [7]E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune: (1Corinzi cap. 12).
“Semplice nell’essenza, e molteplice nei poteri, è presente ai singoli nella sua totalità ed è contemporaneamente e tutto dovunque.”. (S. Basilio Magno – Su lo Spirito Santo -). Non lo vediamo, ma gli effetti sono sorprendenti. Guardiamo cosa è successo agli Apostoli. Erano paurosi ed insicuri e sotto l’azione dello Spirito Santo sono diventati sicuri di sé, intraprendenti, coraggiosi fino alla temerarietà sfidando quel Sinedrio che aveva condannato a morte il Maestro, eroici al punto di affrontare il martirio con animo sereno. Erano poveri pescatori galilei avvezzi più a tirare e rassettare reti che esperti di retorica, ma divenuti capaci di confondere persone sapienti e use a discutere. Erano poco esperti di lettere - forse sapevano appena leggere – ma hanno scritto delle lettere che ancora noi leggiamo dopo 2000 anni.
Se noi parliamo dello Spirito Santo senza sentirci personalmente coinvolti è come se stessimo descrivendo un bel quadro che neppure ci appartiene. Noi abbiamo incontrato lo Spirito Santo al momento del Battesimo e ci è stato confermato col sacramento della Confermazione. Esso è stato vicino a noi indicandoci le scelte da fare, spingendoci all’azione. Quando ho preso moglie e figli e li ho portati in Israele credevo di avere fatto una scelta autonoma. Come quando ho voluto approfondire certe curiosità sulla Parola che mi erano venuti in Israele, ho creduto fossero frutti della mia curiosità. Così pure quando ho smesso di interessarmi d’altro per conoscere e approfondire la Parola di Dio. Oggi, e non solo da oggi, mi accorgo dietro c’era sempre lo Spirito Santo che mi ha guidato, mi ha spronato, ha acceso la mia sete e la mia fame della Parola del Signore, il che equivale a dire fame e sete di Dio. Sono stato coinvolto in prima persona; e non solo io: tutti siamo consciamente o inconsciamente coinvolti. Grazie, Signore!
domenica 16 maggio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento