V DOM. T. O. ANNO C07 – 05/02/2010
(Luca cap. 5) [1]Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret [2]e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. [3]Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
[4]Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». [5]Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». [6]E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. [7]Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. [8]Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». [9]Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; [10]così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». [11]Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
“[1]Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret.” Luca precisa che Gesù è “levato in piedi”, quindi non sta né insegnando né predicando: è in attesa. “presso il lago” . Il lago è il mondo nel quale si trovano tante creature da trarre in salvo, da pescare.
“vide due barche” Perché il vangelo ci dice che c’erano “due barche” ormeggiate? Perché non una o tre o quattro? Questa, forse inopportuna, precisazione vuol dirci qualcosa? Non è che vuole indicarci le due alleanze, quella di Mosè e quella di Cristo? Un esegeta ferrato non avrebbe dubbi, ma io, che esegeta non sono, sto in attesa di essere smentito, pronto a correggermi. Nel frattempo proseguo nella mia lettura allegorica e penso che una barca sia pronta ad essere usata (come avverrà che sia usata), mentre l’altra è in disuso, ha finito il suo compito: ”Non hanno più vino”. “(Gio. 2,3) Non vuol dire che questa alleanza venga cancellata, sarà sempre attiva perché il Signore non ritira mai la sua promessa. Ancora ai tempi di Gesù c’erano i “proseliti”, cioè quelli che non essendo di stirpe ebraica aderivano alla legge di Mosè; oggi, diceva un professore dell’Università di Tel Aviv : “Non è conveniente essere ebrei !”
“I pescatori erano scesi e lavavano le reti.” Il Signore Gesù dirà che il regno dei cieli è simile ad una rete gettata in mare:”(Matteo cap. 13) [47]Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. [48]Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.”
“Salì in una barca”. Continuando nella lettura allegorica, possiamo dire che la barca è la Chiesa cui sarà affidata la Parola di Dio perché la custodisca con fedeltà e amore e che fedelmente la diffonda.
“scostarsi un poco da terra”. Per parlare al mondo, la Chiesa deve essere nel mondo per questo prega Simone che è il padrone della barca di “.scostarsi un poco da terra”.
”Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.” Il maestro parla ai suoi discepoli da seduto. Così pure il giudice che non giudica stando in piedi, ma seduto perché incarna, è in persona del giudice supremo, cioè il re o il principe che manifesta la sua autorità e il suo potere stando seduto in trono. Da seduto Gesù si mise ad ammaestrare le folle. L’ammaestramento, l’insegnamento di Gesù non è come quello degli scribi, ma insegna con autorità, con l’autorità di Colui che sta seduto sul trono celeste.
Gesù non intende approfittare gratuitamente della barca e della disponibilità di Simone: Gesù paga tutto e generosamente. Vedi: “(Matteo cap. 19) [29]Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna”. Per questo prega Simone di andare al largo e gettare le reti, ma Simone è scettico, ma pur non convinto, getta le reti. Simone ubbidisce pur non avendo fatto di ubbidienza: ”sulla tua parola getterò le reti”.
“ presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano” . E’ Simone che ha pescato? Io sarei propenso a dire che è Gesù che ha pescato, è sempre Gesù che pesca. Simone, come noi oggi, crediamo di far qualcosa, e taluno si crede addirittura indispensabile, ma è sempre Gesù che getta le reti. Quella volta per mano di Simone, oggi per mano di chi vuole Lui.
“Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli”. Ecco che viene chiamata ad aiutare anche l’altra barca, quella messa da parte prima, ma non scartata. Se potessimo proseguire con la nostra lettura allegorica – ma mi rendo conto che è un discorso azzardato - diremmo con Paolo che: “[29] i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!”(Rom 11) e, dal momento che si basano sulla fedeltà di Dio alla parola data e non sulla risposta più o meno adeguata degli uomini, potremmo sperare nel rientro del popolo ebraico con la sua barca-alleanza nella pesca per il regno dei cieli. E’ un discorso azzardato, ripeto, ma suffragato dall’argomentare di Paolo nei capitoli 9,10,11 della Lettera ai Romani.
“[8]Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù”. Presumo che siano ritornati a terra e che Gesù sia nuovamente “levato in piedi” sulla riva del lago. Ma chi ci ricorda il “levato in piedi” ? Non è forse il Cristo Risorto “levato in piedi” ? Levato in piedi per chiamare. Infatti chiama Simone e Andrea e figli di Zebedeo che “[11]Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono”. Così, semplicemente, lasciarono tutto e seguirono Gesù, senza curarsi d’altro. E noi…?
sabato 6 febbraio 2010
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