lunedì 7 dicembre 2009

Terza domenica di Avvento

13– 12 – 2009
(Luca cap. 3) [10]Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». [11]Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». [12]Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». [13]Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». [14]Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe». [15]Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, [16]Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. [17]Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile».
[18]Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.

Questa terza domenica di Avvento nella liturgia prima del Concilio Vaticano II, aveva il titolo “Gaudete”. “Gaudete in Domino sempre”, cioè “state allegri nel Signore, sempre”. Non lasciamoci ingannare dal colore dei paramenti liturgici che non intendono il alcun modo indurci alla tristezza e al dolore, ma solo alla vigile attesa dell’annunzio della nostra salvezza. Sia il brano del profeta Sofonia, sia il canto del salmo di Isaia, sia, e soprattutto, il brano della lettera ai Filippesi, da cui era tratto il titolo “Gaudete”, ci invitano alla gioia, a non lasciarci scoraggiare. La scorsa settimana una voce dal deserto ci invitava a colmare ogni burrone, ad abbassare i colli, a raddrizzare i sentieri, ebbene oggi il Signore ci dice che sarà Lui a compiere ciò che per noi era sembrato difficile o impossibile. Lui stesso preparerà la strada per giungere a parlare ai nostri cuori, Lui l’Onnipotente. Sarà il Signore Gesù che parlerà ai nostri cuori, che penetrerà in essi e gli scioglierà per esseri ricettivi alla sua Parola. <>
E noi? E noi, come le folle accorse ad ascoltare quella voce che gridava nel deserto, chiediamo: «Che cosa dobbiamo fare?». ) <<4]rallegratevi>>. Il brano del Vangelo di Luca ci dice come dobbiamo comportarci nell’attesa. Pratichiamo la carità e la giustizia; non quella giustizia importante, quella che si scrive nei tribunali con le lettere maiuscole, ma quella spicciola, quasi insignificante agli occhi del mondo ma preziosa davanti a Dio; quella carità e quella giustizia alla portata di ogni uomo, che non ha alcuna pretesa di rifondare il mondo. Cerchiamo di riempire d’amore quel piccolo spazio che ci circonda. Parafrasando un famoso slogan politico: <>. Giovanni Battista da anche delle indicazioni di comportamento ai pubblicani e ai soldati: <>. Come diceva un Cardinale americano: <>
Giovanni a chi gli chiede se è lui il Messia risponde che non lo è: Giovanni è solo il testimone della Luce. (Giovanni cap. 1)

[6]Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
[7]Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
[8]Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9]Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.

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