(Daniele cap. 7) [13]Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco apparire, sulle nubi del cielo,
uno, simile ad un figlio di uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui,
[14]che gli diede potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano;
il suo potere è un potere eterno,
che non tramonta mai, e il suo regno è tale
che non sarà mai distrutto.
(Apocalisse cap. 1)[5]e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, [6]che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
[7] Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà;
anche quelli che lo trafissero
e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto.
Sì, Amen!
[8]Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
(Giovanni cap. 18)gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». [34]Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?». [35]Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». [36]Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». [37]Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Con questa domenica, in cui si festeggia la regalità di Gesù Re dell’universo, siamo giunti alla fine dell’anno liturgico B. La prossima domenica inizia l’anno C e sarà la Prima Domenica di Avvento.
In tutte e tre letture viene esaltata la regalità di Gesù: le prime due presentandocelo in una visione escatologica. Il sogno di Daniele vede un uomo giungere sulle nubi ed essere presentato al “vegliardo”, a Dio che gli dà potere su tutte le nazioni della terra. L’Apocalisse identifica questo figlio d’uomo in Gesù Cristo testimone fedele che sarà riconosciuto alla fine dei tempi da tutta l’umanità, anche da coloro che lo combatterono e rinnegato sulla terra, battendosi amaramente il petto con le mani intrise del suo sangue. Il vangelo di Giovanni ci racconta la dichiarazione di regalità fatta da Gesù di fronte a Pilato:. Devo confessare che l’immagine di “regno” per esprimere il concetto della regalità divina mi è sembrata sempre limitativa. L’uomo prima di Gesù, ai tempi di Gesù ed oggi per esprimere un potere assoluto ed incontrastato pensa alla istituzione politica terrena del regno assoluto. Soddisfa questa immagine per definire la realtà che ci attende? Soddisfa l’immagine teofanica anticotestamentaria di Gesù che “ritorna con grande potenza e gloria sulle nubi del cielo”? Mi rendo conto che il regno assoluto, senza oppositori , era l’unica immagine che poteva venire alla mente di chi cercava di descrivere una realtà avvenire sopranaturale, ma non tale da soddisfare l’uomo attuale. Mi rendo anche conto che non è certamente facile descrivere una realtà fuori della realtà tangibile, sovrannaturale. Gli evangelisti hanno raccontato, ciascuno a modo suo, gli avvenimenti, interpretandoli a posteriori alla luce dello Spirito Santo. La ristrettezza della lingua impediva di descrivere quello che dentro di loro sentivano. Per quanto mi riguarda, uno squarcio della regalità di Gesù io la trovo nel prologo del Vangelo di Giovanni, quando dice: (Giovanni cap. 1)
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9]Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Gesù era venuto nel mondo per testimoniare la luce vera. Quindi Dio è luce e in Lui non ci sono tenebre e il regno di Dio è il regno della luce. Quella luce arcana, inimmaginabile che penetra ogni uomo mettendo in evidenza la sua intima essenza creaturale, alla luce della quale nulla rimane nascosto. Dio non è quella luce cruda, violenta che noi conosciamo, ma è una luce soffusa di dolcezza, di benessere, d’amore che porta pace e tranquillità, che spinge ad aprirsi all’amore a Dio attraverso i propri simili. In quel regno ciascuno sarà cullato in quella luce riassaporando per un attimo eterno la dolcezza dell’amoroso abbraccio materno. Per me Gesù è il re di quel regno. Per questo Egli è venuto, questa è l’Evangelo, la Bella Notizia.
ecco apparire, sulle nubi del cielo,
uno, simile ad un figlio di uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui,
[14]che gli diede potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano;
il suo potere è un potere eterno,
che non tramonta mai, e il suo regno è tale
che non sarà mai distrutto.
(Apocalisse cap. 1)[5]e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, [6]che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
[7] Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà;
anche quelli che lo trafissero
e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto.
Sì, Amen!
[8]Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
(Giovanni cap. 18)gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». [34]Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?». [35]Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». [36]Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». [37]Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Con questa domenica, in cui si festeggia la regalità di Gesù Re dell’universo, siamo giunti alla fine dell’anno liturgico B. La prossima domenica inizia l’anno C e sarà la Prima Domenica di Avvento.
In tutte e tre letture viene esaltata la regalità di Gesù: le prime due presentandocelo in una visione escatologica. Il sogno di Daniele vede un uomo giungere sulle nubi ed essere presentato al “vegliardo”, a Dio che gli dà potere su tutte le nazioni della terra. L’Apocalisse identifica questo figlio d’uomo in Gesù Cristo testimone fedele che sarà riconosciuto alla fine dei tempi da tutta l’umanità, anche da coloro che lo combatterono e rinnegato sulla terra, battendosi amaramente il petto con le mani intrise del suo sangue. Il vangelo di Giovanni ci racconta la dichiarazione di regalità fatta da Gesù di fronte a Pilato:
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9]Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Gesù era venuto nel mondo per testimoniare la luce vera. Quindi Dio è luce e in Lui non ci sono tenebre e il regno di Dio è il regno della luce. Quella luce arcana, inimmaginabile che penetra ogni uomo mettendo in evidenza la sua intima essenza creaturale, alla luce della quale nulla rimane nascosto. Dio non è quella luce cruda, violenta che noi conosciamo, ma è una luce soffusa di dolcezza, di benessere, d’amore che porta pace e tranquillità, che spinge ad aprirsi all’amore a Dio attraverso i propri simili. In quel regno ciascuno sarà cullato in quella luce riassaporando per un attimo eterno la dolcezza dell’amoroso abbraccio materno. Per me Gesù è il re di quel regno. Per questo Egli è venuto, questa è l’Evangelo, la Bella Notizia.
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