martedì 5 gennaio 2010

BATTESIMO DI GESU'

BATTESIMO DEL SIGNORE
10 – 01 - 10
(Lc 3,15-16;21-22)
Con il Battesimo del Signore si conclude liturgicamente il periodo di Natale e si potrebbe dire che lo concluda rivisitando, ricordandoci i fatti salienti, quelli che dobbiamo tenere a mente perché paradigmatici del periodo appena trascorso. Partiamo dalla prima lettura. (Isaia cap. 40
Il profeta Isaia ci invita ad alzare la testa perché siamo stati consolati, il nostro debito è stato pagato: “appianate perciò le strade del deserto del nostro cuore per ricevere il Salvatore”. La liturgia propone di rispondere a questo annunzio gioioso col salmo 103 (104) in cui il salmista in forma idilliaca descrive la creazione di questo mondo meraviglioso che il Signore ha creato per l’uomo.
La seconda lettura pare ricapitolare tutto nella lettera che Paolo indirizza a Tito. <[11]E' apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini,>
Il brano del vangelo di Luca ci mostra innanzi tutto l’umanità di Gesù, la sua umiltà: pur non avendo colpa alcuna si sottopone umilmente al battesimo di Giovanni. E l’umiltà di Giovanni nei confronti di Gesù non è da meno: “io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali” ; era questa un’operazione riservato al più infimo degli schiavi della casa e Giovanni, nei confronti di Gesù, si considera meno di uno schiavo. Giovanni non vuole che ci siano fraintendimenti: non è lui il Messia atteso.
Gesù, in tutta umiltà, attende pazientemente il suo turno, si mette in fila con gli altri battezzandi e, forse come gli altri, dopo il battesimo si concentra nella preghiera di ringraziamento al Padre. Certamente la preghiera di Gesù ha un’altra intensità, un’altra concentrazione. Stava per iniziare il cammino che lo avrebbe portato dopo tre anni a Gerusalemme e alla sua passione e morte. Da lì a poco Giovanni sarebbe stato arrestato e Gesù avrebbe iniziato il ministero affidatogli dal Padre. Il battesimo da noi ricevuto è stato l’inizio, la nostra entrata della comunità ecclesiale, l’inizio della nostra speranza, mentre per Gesù fu l’inizio della sua lenta agonia. La sua vita sulla terra non fu, infatti, piena di riconoscimenti e onori, ma incomprensioni, inimicizie, contrasti da chi non voleva, e in parte non poteva, capire per finire appeso ad una croce.
Uscito dall’acqua su Gesù in preghiera si manifestò lo Spirito Santo in forma visibile sotto le sembianze di colomba e una voce dal cielo che identifica Gesù come: Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».

Nessun commento:

Posta un commento